Esisteva una mega zona umida nell’Amazzonia occidentale denominata “lago Pebas”. Questa zona è esistita diversi milioni di anni fa, durante l’epoca miocenica. Perché è interessante a livello paleontologico? Perché era la casa di parecchi animali giganti, alcuni dei quali molto interessanti perché versioni gigantesche di animali attualmente esistenti.
Pebas era, per esempio, la casa del più grande caimano, nonché gavialoide, ma identificato dato che aveva una lunghezza di oltre 10 metri. In questa zona, inoltre, viveva la tartaruga più grande mai individuata con un carapace del diametro di 3,5 metri. Questo per non parlare dei roditori giganteschi, grandi quanto i bufali che conosciamo oggi.
Naturalmente qualcosa è rimasto sotto forma di fossile in un’area che copre oltre un milione di mq (una regione che oggi appartiene alla Bolivia, al Brasile, Perù, la Colombia e al Venezuela) ed è proprio questo antico bioma fossile che i ricercatori stanno studiando.
A studiare questa “mega palude” sono Bissaro Júnior e Annie Schmaltz Hsiou, ricercatori della Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de São Paulo. In particolare i ricercatori hanno accertato che questa palude immensa è esistita tra 23 e 10 milioni di anni fa e ha lasciato il posto al cosiddetto “sistema dell’Acre “, un’immensa pianura alluvionale esistita poi da 10 milioni a 7 milioni di anni fa.
“Il sistema dell’Acre doveva essere un bioma simile a quello che allora era il Venezuela, costituito da lagune che circondano il delta di un grande fiume, il proto-Orinoco”. I ricercatori stanno studiando varie specie esistita in questi ambienti tra cui vari roditori giganti, in particolare il Neoepiblema acreensis, una sorta di topo gigantesco che pesava circa 120 kg.