Un team di ricercatori ha scoperto la maniera con la quale il cosiddetto tubo pollinico, un piccolo organo fatto di cellule vegetali che si trovano nei granelli di polline delle piante, riesce a crescere fino a mille volte onde raggiungere l’ovulo nelle parti profonde del fiore.
Questa crescita è provocata da un afflusso e deflusso di protoni continui, cosa che crea una attività elettrica sulla membrana delle cellule. Ciò a sua volta far crescere le stesse cellule.
Si tratta di risultati molto importanti non solo per comprendere la fenomenologia della crescita cellulare delle piante ma anche altre attività collegate tra cui la produzione di semi, la crescita dei funghi (da sempre esseri viventi collegati alle piante stesse) e, secondo i ricercatori, anche le modalità utilizzate dai neuroni per crescere.
Inoltre studi come questi potrebbero servire per rendere ancora più efficienti le colture.
Lo studio, presentato su Nature Communications, spiega come i granelli di polline, all’inizio costituiti da una singola cellula, crescono ad una velocità attivissima non appena entrano in contatto con “l’organo sessuale femminile” che si trova sulla superficie dei fiori. Questa crescita esponenziale permette al polline di raggiungere l’ovaio del fiore e quindi di innescare il “concepimento”.
Un processo che, almeno fino a questo studio, è stato abbastanza oscuro, come lascia intendere Maria Teresa Portes, ricercatrice che ha condotto lo studio durante il suo periodo di posto dottorato all’Università del Maryland.
Lo studio è stato supportato, tra l’altro, anche dall’istituto brasiliano FAPESP.
“Questo è un importante interesse di ricerca e potrebbe culminare nella produzione di semi. La crescita delle piante implica necessariamente questo meccanismo, che stiamo appena iniziando a comprendere più a fondo”, spiega la stessa Portes nel comunicato stampa.